Sweatcoin ecco come funziona l’app che ti paga per camminare

Sweatcoin cammina e guadagna

In questo periodo si sente parlare molto di Sweatcoin l’app che ti paga per camminare. Sicuramente vi sarà capitato di vedere le storie di influencer su Instagram che spiegano come si faccia a ricevere sweatcoin in cambio di semplici passeggiate, o vi sarà arrivato dai vostri amici il link di invito ad iscrivervi all’app.

Di cosa si tratta e come funziona

Sweatcoin, dopo il lancio in USA è approdata anche in Europa ed è un’app creata e fondata in Inghilterra scaricabile sia per IOS che per Android che si è assicurata oltre 6 milioni di dollari finanziamenti.
E’ gestita da SweatCo Ltd con numero di registrazione inglese societario  09242159.

Dovrai quindi scaricarla sul tuo telefonino attraverso questo link swcapp.uk/hi/caterina887868 ,registrarti attraverso il tuo numero di telefono o la tua mail ed iniziare a camminare, facendo attenzione di tenere attivo il GPS.

L’app traccerà i tuoi passi e ogni 1000 ti farà guadagnare uno sweatcoin, pari a circa 0,95 $, che potrà essere speso nello shop on line all’interno della piattaforma che offre prodotti di vario genere (persino un iPhone X, ma per quello ti serirà percorrere una maratona tutti i giorni per almeno un anno!) come audiolilbri, sneakers, zaini, miglia aeree e prodotti hi-tech.

Le attività tracciate e monetizzate saranno solo quelle effettuate  all’aperto, quindi è perfettamente inutile camminare in casa o muoversi in palestra.

I piani di accumolo gratuiti e a pagamento di Sweatcoin

Potrai scegliere di utilizzare l’app in modo gratuito e sarai Mover. In questa modalità potrai guadagnare al massimo  5.00 crediti al giorno, ma potrai anche scegliere i profili a pagamento.

  • Shaker al costo di 4,75 sweatcoin al mese che ti darà la possibilità di accumulare 10.00 crediti al giorno
  • Quaker al costo di 20.00 sweatcoin al mese che ti darà la possibilità di acumulare 15.00 crediti al giorno
  • Breaker al costo di 30.00 sweatcoin al mese che ti darà la possibilità di accumulare 20.00 crediti al giorno

Ogni piano ha la possibilità di essere provato gratuitamente per 30 giorni, dopodichè si potrà decidere se continuare ad usufruirne o rinunciare senza alcuna spesa aggiuintiva.

E’ da chiarire che non si tratta di una criptovaluta vera e propria e, tantomeno si basa su tecnologie blockchain. Gli Sweatcoin non sono convertibili in altre valute, ma spendibili, come un sistema ad accumolo di punti, solo all’interno del marketplace presente nell’app.

Funziona davvero?

A questo punto starete pensando che Sweatcoin è un app che ti paga per mantenerti in forma e la cosa ti sembrerà alcunato strana e improbabile. La motivazione sta nel fatto che la società di gestione guadagna attraverso la pubblicità e  le parnership con i marchi presenti sul marketplace dei prodotti,  ma non è tutto qui…

Infatti Sweatcoin ti permette di guadagnare attraverso il passaparola, ossia la condivisione del link di iscrizione inviato ai tuoi amici che, a loro volta, la dovranno scaricare e  si dovranno iscrivere.

Questa modalità è necessaria per guadagnare 100 $ che verranno accreditati su Paypal una volta raggiunte 20 iscrizioni che arriveranno attraverso il tuo link.
Raggiunti i 20 download potrai richiedere il trasferimento di 100 $ direttamente sul tuo conto di Paypall che ti verranno accreditati nel giro di 3/5 giorni. (Attenzione leggete fino in fondo perchè c’è stato un aggiornamento).

Le recensioni di chi già la sta usando sono positive, non ci resta che provare. D’altra parte il nostro impegno è solo quello di camminare!

Clicca qui per scaricare l’app swcapp.uk/hi/caterina887868

Aggiornamento del 7 novembre 2018

Dal giorno 5 sulla versione gratuita non compare più la possibilità di usufruire del pagamento di $100,00 versati su Paypall. Al suo posto è comparsa BANK che, oltre ad invitare e far iscrivere gli amici necessita di 24 mesi di camminate!

In ogni caso le offerte cambiano quotidianamente. Potrebbe quindi accadere che mentre state accoumulando Sweatcoin per ricevere il regalo agoniato, l’offerta cambi e il vostro sogno non si possa realizzare.

Sempre più dura!

Come è cambiato e come funziona il nuovo algoritmo di Instagram

come funziona il nuovo algoritmo di Instagram

Da qualche settimana avrete notato che la newsfeed di Instagram è diversa, ciò è dovuto alla modifica dell’algoritmo. Vi sarete chiesti: “come funziona il nuovo algoritmo di Instagram?”

Il team del social gestito da Facebook ha riunito un gruppo di giornalisti per spiegare come funziona il nuovo algoritmo di Instragram

Criteri di classificazione dei feed di Instagram

Instagram funziona sull’apprendimento automatico, o intelligenza artificiale, che si basa sul comportamento passato dell’utente per creare un feed unico per tutti. Anche se segui esattamente gli stessi account di qualcun altro, riceverai un feed personalizzato, in base al modo in cui interagisci con tali account.

Ci sono 3 fattori principali che determinano ciò che vedi nella tua newfeed di Instagram:

  1. Interesse: Instagram ti mostrerà i contenuti in base al tuo comportamento passato, cioè con cosa e chi hai interagito
  2. Recency:  Instagram terrà conto di quanto recentemente è stato pubblicato il post con priorità per i contenuti puntuali rispetto a quelli vecchi di settimane
  3. Relazione:  verrà valutato quanto sei vicino alla persona che lo ha condiviso, con un punteggio più alto per le persone con cui hai interagito molto in passato su Instagram, ad esempio commentando i loro post o taggandoli nelle foto.

Altri fattori che influiscono come funziona il nuovo algoritmo di Instagram

Ci sono anche altri fattori che influiscono su come funziona il nuovo algoritmo di Instagram:

  • Frequency: quanto spesso apri Instagram, esso cercherà di mostrarti i post più interessanti per te dalla tua ultima visita.
  • Following: se segui molte persone, Instagram sceglierà una gamma più ampia di autori in modo che tu possa vedere meno di ogni specifico utente
  • Utilizzo: il tempo che trascorri su Instagram determina se stai visualizzando i post per te più interessanti durante le sessioni brevi o se approfondisci maggiormente  se passi più tempo a navigare.

Altri chiarimenti del team di Instagram

Il team di Instagram ha risposto anche su molte delle domande più comuni e sulle teorie cospirative di come funziona il nuovo algoritmo di Instagram

  • Instagram non sta attualmente valutando l’opzione di tornare indietro per utilizzare il vecchio algoritmo, ma è attento e ascolta che cosa non piace agli utenti del nuovo feed.
  • Instagram non nasconde i post nel feed e potrai vedere tutto ciò che viene pubblicato da tutti quelli che segui se continui a scorrere.
  • Non vengono favoriti i contenuti video rispetto alle immagini, ma i feed delle persone sono ottimizzati in base al tipo di contenuto con cui interagiscono. Se vedi maggiormente video ti verranno proposti più video, se interagisci maggiormente con immagini ti saranno mostrate più immagini.
  • Non vengono favoriti gli utenti che utilizzano le Stories, Live o altre funzioni speciali dell’app.
  • Instagram non classifica gli utenti per la pubblicazione troppo frequente o per altri comportamenti specifici
  • Instagram non favorisce la visibilità agli account personali o agli account aziendali, quindi il passaggio non ti aiuterà.
  • Lo shadowbanning non è una cosa reale e Instagram dice che non nasconde il contenuto dei post per la pubblicazione di troppi hashtag o altre azioni.

Chiaramente a causa dell’aumento continuo di utenti che utilizzano Instagram si sta verificando un problema simile a quello avuto dall’algoritmo di Facebook nel 2015: la concorrenza riduce la portata. Man mano che sempre più utenti e aziende si iscrivono a Instagram e pubblicano più spesso, ma il tempo di navigazione dei feed rimane stabile per utente, il post medio verrà insabbiato e riceverà meno visualizzazioni. Gli utenti si lamenteranno inevitabilmente che Instagram sta cercando di costringerli a comprare annunci, ma è una conseguenza naturale e inevitabile di feed algoritmici.

Cosa fare a questo punto?

Il consiglio per ottenere una maggiore visibilità dei propri post è quello di postare contenuti belli e interessanti, corredati da una descrizione ottima in modo tale dal richiamare l’attenzione dei tuoi seguaci che interagiscano con commenti e like. In questo modo l’algoritmo stabilirà una maggiore affinità tra il tuo profilo e il tuo pubblico e la tua visibilità sarà assicurata.

 

 

Tutta la verità riguardo l’utilizzo degli hashtag su Instagram

tutta la verità riguardo l'utilizzo degli hashtag

Se utilizzi di frequente i social media e soprattutto Instagram, forse ti sarai chiesto se conosci tutta la verità riguardo l’utilizzo degli hashtag.

Probabilmente pensi di sapere già tutto sull’uso degli hashtag sui social media, ma forse non sai tutta la verità per sfruttare al meglio il loro utilizzo.

In realtà, anche se il loro uso è largamente diffuso, non tutti hanno le idee chiare di come utilizzare gli hashtag in modo corretto.

L’hashtag, il cui simbolo è “cancelletto #” appare per la prima volta su Really Chat, ma il primo a farne un uso importante fu Twitter con lo scopo di indicizzare e favorire la ricerca di contenuti simili.

I grande pubblico è venuto a contatto con l’utilizzo degli hashtag attraverso Instagram e, successivamente, con Facebook.

Spesso, però, queste paroline precedute dal simbolo # non vengono utilizzate nel modo corretto e si pensa che un post su Instagram o Facebook diventi più attraente, virale o di tendenza solo perché sono inseriti hashtag nella frase.

Non è così, gli hashtag non sono una moda, vanno scritti con criterio e con uno scopo ben preciso! Vediamo perché e a cosa servono

Cosa servono gli hashtag

Gli hashtag su qualsiasi social servono a categorizzare il post relativamente ad un argomento, oppure ad una nicchia di mercato se sei un’azienda, sono utili, inoltre, ad aumentare i followers e l’audience del proprio profilo Instagram.

Mi spiego meglio. Se sei un utente privato e vuoi utilizzare hashtag sul tuo profilo Instagram o Facebook devi finalizzarli all’argomento del post. Sostanzialmente devi far in modo che attraverso le parole hashtaggate, altre persone, interessate all’argomento di cui stai parlando, possano individuare il tuo contenuto.

Faccio un esempio banale: sei andato al cinema a vedere Deadpool2 e vuoi creare un post su questo argomento, scriverai:
“sono andato al cinema a vedere Deadpool2, una viaggio fantastico nel mondo dei super eroi! #deadpool2 #film2018 #supereroi #filmsupereroi”
potrai aggiungere di seguito altri hashtag, specifici riguardanti i film con argomento supereroi, il cinema, ecc. Instagram permette di inserire fino a 30 hashtag ma ti consiglio di non esagerare e di non utilizzare parole troppo “inflazionate”. L’ideale sarebbe inserire un numero di hashtag tra 11 e 20.

Se sei un’azienda e vuoi pubblicizzare i tuoi prodotti o i tuoi servizi dovrai utilizzare hashtag che identifichino la tua attività, il tuo marchio, il tuo brand. Crea un hashtag personalizzato, unico e originale, che individui alla perfezione la tua nicchia di mercato, che sia facile da scrivere, ricordare e pronunciare ed inseriscilo in tutti i tuoi post, in questo modo aumenterai la tua brand awarness e gli utenti avranno un modo certo per trovarti e identificarti.

Hashtag peggiori e Hashtag migliori

Ci sono hashtag peggiori e hashtag migliori? La risposta è sì!
Infatti esistono hashtag più popolari che porteranno una probabile maggiore visualizzazione dei tuoi post. Ovviamente se non saranno relativi all’argomento che ti interessa, che stai trattando o inerenti al tuo brand il loro utilizzo ti servirà a ben poco. Forse porteranno traffico e visualizzazioni al tuo contenuto, ma non in linea con il pubblico che vorresti interessare. Meglio quindi utilizzare hashtag meno di tendenza, ma in linea con la tua attività.

Ci sono poi gli hashtag cattivi. Si tratta di hashtag segnalati da Instagram come spam che, se utilizzati, porteranno colpire il tuo account dal tanto temuto shadowban.
E’ sufficiente usarne anche solo uno per compromettere la visibilità dei contenuti pubblicati.
Ecco quali sono:

Lista degli hashtag bannati da Instagram

#adultlife #adulting #alone #asia #astreetphoto #assday #attractive
#babe #beautyblogger #beyonce #bikinibody #boho #boobies #books #booty #brain
#costumes #curvy #curvygirls
#dadylove #date #dating #desk #dedicationstudio #direct #dm #dogsofinstagram
#ebony #eggplant #elevator #easter
#fitnessgirls #fishnets #followforfollow #f4f
#goddess #girlsonly #gloves #graffitiigers
#hairychest #happythanksgiving #hardworkpaysoff #humpday
#ig #instadaily #instalike #instamood #iphonegraphy #italiano
#killingit #kansas #kissing #kindredparents
#l4l #leaves #lingerie #like #likeforlike #lean
#master #meme #models #mustfollow
#nasty #newyears #newyearsday
#overnight
#petite #pornfood #popular #pushups
#skype #snap #snapchat #single #singlelife #stranger #saltwater #shesquats #shower #shit #sallyhansen #sopretty #sunbathing #streetphoto #swole #snowstorm
#tag4like #tanlines #teen #teens #tgif #thebaligroom #thought #thighs #todayimwearing #twerk
#undies
#valentinesday
#woman #womancrushwednesday #women #workflow #wtf

Se temi che il tuo account di Instagram possa essere stato colpito da shadowdown puoi verificarlo attraverso questo test https://shadowban.azurewebsites.net/.

Variare la lista degli hashtag

E’ bene non utilizzare sempre gli stessi hashtag soprattutto se il tuo profilo Instagram è relativo ad una attività commerciale.
Seleziona diversi gruppi di hashtag che siano attinenti alla tua azienda e utilizzali a rotazione. In questo modo targettizzerai pubblici diversi, ma sempre inerenti al tuo brand.

Dove inserire gli hashtag

Esiste una diatriba se sia meglio inserire gli hashtag direttamente nel post oppure nel commento.
A dire il vero non c’è nulla che provi quale sia la strategia migliore.

Il mio consiglio è inserire gli hashtag più importanti e caratterizzanti all’interno del post, staccati dal testo descrittivo di almeno una riga per una migliore estetica, visualizzazione più immediata e ordinata. Potrai aggiungere altri hashtag a gruppi di 6/10 nei commenti sottostanti, ma senza esagerare.

Tieni sempre presente che il focus deve essere sul post e sulla foto, non sugli hashtag che sono solo lo strumento per farti trovare.

Se non paghi non esisti. Da gennaio cala del 20% la reach organica di Facebook

Ti sarai accorto che, pubblicando un post sulla tua pagina di Facebook, la visibilità organica non è più quella che ottenevi qualche tempo fa.

Che cosa è successo? Ormai dal 2013 Facebook riduce la visibilità dei contenuti organici a favore di quelli a pagamento, ma da una ricerca di Buzzsumo risulta che da gennaio ad oggi il calo della reach organica abbia raggiunto addirittura il 20%.

La maggior riduzione di visibilità è quella di post contenenti link e immagini, mentre i video hanno sofferto meno la riduzione e, attualmente, sono quelli che hanno il doppio di visibilità rispetto ad ogni altro contenuto.

La motivazione di questa diminuzione è dovuta a molti fattori. Una di essi è sicuramente il News Feed Algorithm che si occupa di smistare le 1500 possibili notizie per ogni utente in modo da offrirgli ciò che è più appetibile ed interessante per lui.

Facebook inoltre ha individuato un sistema che premia i contenuti autentici e di qualità riducendo la visibilità di annunci pubblicitari, riciclati, bufale o acchiappa click, così come i collegamenti a pagine non ottimizzate per dispositivi mobili.

La riduzione della visibilità dei post organici non è una novità, ma la notizia preoccupante è la velocità del crollo in un tempo così breve.

Ciò ci porta a dover produrre contenuti sempre più interessanti e di alta qualità, prediligendo i post che contengono video o dirette e ci obbliga a dover prendere in seria considerazione la sponsorizzazione a pagamento dei post per poter raggiungere un gruppo di utenza selezionato e interessato al nostro brand.

 

Bufala facebook.Il ministero degli interni ha la password per entrare nei profili facebook:”rogatoria internazionale”

Da qualche giorno le bacheche di Facebook sono stracolme di questo messaggio allarmante: “Attenzione! Il ministero degli interni ha ottenuto da facebook le chiavi per entrare nei profili degli utenti

In realtà si tratta dell’ennesima bufala del web studiata dagli esperti di viral marketing per monitorare la viralità e la diffusione di un messaggio nel web.

La frase, in fatti, è stata copincollata da un articolo uscito su “L’Espresso” che risale ad ottobre 2010 e che era stata già ampiamente smentita.

La Polizia postale Italiana ha ufficialmente smentito la notizia, infatti per poter visionare un profilo è necessario richiedere una rogatoria internazionale che deve essere disposta ed autorizzata dalla magistratura sempre che a carico dell’intestatario di un profilo vi sia un mandato di comparizione in una indagine ufficiale.

Quindi tranquilli! Se non siete pedofili, truffatori telematici, possessori di identità false a scopi illegali i vostri profili non saranno visionati dal ministero dell’interno.

Io mi pongo però ancora una volta l’insistente questione: Facebook è un social network. Social significa sociale, aperto a tutti dove la condivisione dei propri pensieri è globale e aperta al mondo, altrimenti se così non fosse sarebbe un private network. Che senso ha avere tanto timore di essere “spiati” su uno strumento che è creato per mettersi in mostra? Ai posteri l’ardua sentenza!